Depurazione Acque di Scarico

Impianti per acque di prima pioggia con accumulo e rilancio lento

Guida alla progettazione e al dimensionamento degli impianti di trattamento delle acque di scarico

Impianti per acque di prima pioggia con accumulo e rilancio lento

IMPIANTI PER IL TRATTAMENTO EPURATIVO DELLE ACQUE DI SCARICO DI ORIGINE METEORICA, PRECIPITATE E RACCOLTE SU PIAZZALI E PARCHEGGI (Impianti di prima pioggia, Impianti Disoleatori – Dissabbiatori)

Sono costituiti da una serie di vasche prefabbricate in calcestruzzo armato vibrato, da installare entro terra, e ispezionabili dall’alto attraverso i fori d’ispezione situati nelle coperture delle vasche stesse.

Con il termine “acque di prima pioggia“ vengono definite le quantità di acqua piovana precipitata nei primi 15 minuti dell’evento meteorico; per tali quantità viene definito un valore di riferimento che solitamente è di 5 mm uniformemente presenti sull’intera superficie.
Il trattamento epurativo e smaltimento di tali acque sarà operato con “Impianti di trattamento acque di prima pioggia “mirati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • separare le acque di prima pioggia da quelle successive
  • trattare adeguatamente le acque di prima pioggia con adeguato sistema epurativo.

Funzionamento
Durante precipitazioni piovose l’acqua meteorica viene raccolta dai pozzetti con caditoia installati sull’area e incanalata su condotta diretta all’impianto, il quale è costituito da pozzetto scolmatore, vasca di raccolta e stoccaggio “prima pioggia”, vasca disoleatore e pozzetto ispezione finale.
Nell’ Impianto l’acqua in arrivo attraverserà il pozzetto scolmatore (ossia un pozzetto a tre vie delle quali la terza via prenderà l’acqua di “seconda pioggia”), ed affluirà nella vasca di raccolta e stoccaggio “prima pioggia” fino a riempirla; per decantazione vengono separate sabbie, terricci e tutte le altre materie sedimentabili trascinate dall’acqua, le quali si accumuleranno sul fondo vasca.
Nella tubazione d’ingresso alla vasca, è inserito un tappo otturatore con galleggiante che chiuderà l’accesso all’acqua di “seconda pioggia”.

Una volta piena la vasca, e quindi raggiunto il massimo livello, il galleggiante di massimo livello azionerà l’orologio programmatore (inserito nel quadro comandi elettrico) il quale dopo 24 ore darà consenso all’avvio di una elettropompa sommersa, la quale trasferirà lentamente per sollevamento tutta l’acqua stoccata alla successiva vasca Disoleatore.

L’elettropompa sarà regolata in modo che la sua portata sia tale da consentire un lento trasferimento dell’acqua stoccata, affinché i ricettori finali (collettori fognari diretti a depuratori centralizzati, canalizzazioni di acque bianche, impianti specifici di trattamento) abbiano tempo di ricevere tutte le quantità derivanti dalle precipitazioni meteoriche che nell’assieme simultaneo risulterebbero superiori alla loro potenzialità di recepimento e smaltimento.

La successiva acqua in arrivo (ossia l’acqua di “seconda pioggia”) nelle 24 ore in cui la vasca prima pioggia rimane piena d’acqua, verrà incanalata direttamente nella condotta by-pass del pozzetto scolmatore.
Dopo 24 ore la pompa inserita nella vasca di “prima pioggia” entrerà in funzione; la quantità di acqua rilanciata dalla pompa verrà regolata da una saracinesca situata nella tubazione di mandata della pompa stessa, e tale regolazione dovrà essere effettuata in modo tale che lo svuotamento dell’intera quantità di acqua avvenga in un tempo prestabilito di circa 24 ore.

L’acqua reflua pompata dalla vasca di prima pioggia verrà trasferita alla vasca Disoleatore.
La vasca Disoleatore è divisa internamente in due vani (vano di separazione gravimetrica e vano di filtrazione) attrezzati internamente di filtri adsorbioil (posti in superficie, a pelo libero dell’acqua, idonei a catturare e trattenere oli minerali e idrocarburi flottanti in superficie della vasca stessa) e di filtro a coalescenza (scatolato in acciaio con inserito filtro in poliestere a canali aperti).

L’acqua reflua dal Disoleatore e l’acqua di scolmatura passeranno per il pozzetto d’ispezione finale, dal quale partirà la condotta destinata al ricettore finale.

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